l'Angelo invisibile del Corriere

l’Angelo invisibile del Corriere

Quando AIDO promuove la cultura del dono e soprattutto quando una donna, un uomo aderiscono donando, tutti dovrebbero essere consapevoli che quello che conta quando te ne vai è quello che lasci nei cuori delle persone a cui sei riuscito a cambiare la vita. Anche se con diverse modalità la storia del donatore AIDO ha analogie con la storia pubblicata dal Corriere della Sera:
“Non pensava di essere un Angelo ma ci eravamo presi la licenza di chiamarlo così: l’Angelo invisibile di Milano che aiuta chi è rimasto indietro. Fingeva di arrabbiarsi perché quel che faceva era troppo serio e troppo vero per essere ingabbiato in un titolo che poteva andar bene per un vecchio film di Frank Capra. Ma poi ci perdonava perché dietro la sua riluttanza ad apparire c’era il desiderio di scuotere l’indifferenza che a Milano lascia troppa gente nel vuoto della solitudine: persone bisognose, malate, disperate, accerchiate da mille paure, sopraffatte dalla crisi o dalla perdita di un lavoro. A molti di loro possiamo dire che il benefattore anonimo che gli ha raddrizzato la vita aveva un nome e un cognome: Roberto Bagnato, classe 1958, bocconiano, ex funzionario di banca, esperto di finanza.”
Cliccare sull’immagine per vedere il tributo di Massimo Gramellini su LA7.

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