Da un articolo di Antonella Mattioli, pubblicato sul quotidiano locale Alto Adige il 30 dicembre 2014, riportiamo la testimonianza di Andrea e Stefania Gigliotti impegnati a sensibilizzare i giovani: “Il nostro papà è morto attendendo un fegato nuovo”
BOLZANO. «Abbiamo vissuto l’angoscia dell’attesa di un organo, il fegato, che avrebbe potuto dare una speranza a mio padre. Purtroppo, quando è arrivato, era ormai troppo tardi. Nostro padre, prima di morire, ha autorizzato la Clinica universitaria di Innsbruck ad utilizzare i suoi organi e i suoi tessuti a fini scientifici. Ci ha lasciato una sorta di testimone che vogliamo portare avanti». L’esperienza personale, fatta di speranza e dolore, ha portato i fratelli bolzanini, Andrea e Stefania Gigliotti, rispettivamente 29 e 31 anni, ad entrare nel direttivo comunale dell’Aido, l’associazione italiana donatori di organi, diventando speciali testimonial nell’attività di sensibilizzazione, fatta anche a livello scolastico: l’ultimo incontro con gli studenti il 20 dicembre al Liceo Pascoli, al quale hanno partecipato anche il presidente del gruppo di Bolzano Ulderico Squeo e Gianfranco Maffei, che ha portato la testimonianza di chi deve tutto ad un gesto di generosità.
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