«La sua vita è stata segnata dall’insegnamento, con il ruolo di maestro elementare a Grassobbio che ha ricoperto per molti anni, e dall’amore per la scrittura. Era un uomo di pensiero libero, sempre pronto a rielaborare le tradizioni con una visione personale e mai banale». Poeta e narratore, Mazzoleni ha scritto con la stessa passione sia in italiano che in dialetto bergamasco.
La sua scrittura, che si ispirava anche alle laudi medievali, si faceva eco di una spiritualità concreta, radicata nella tradizione ma aperta alla sperimentazione.
Molti sono stati gli scolari di Grassobbio che l’hanno avuto come maestro, chissà quanti hanno compreso il valore del loro insegnante. Si era veramente giovani, alle prime esperienze scolastiche, e forse solo oggi si può realizzare fino in fondo la fortuna di averlo incontrato. Cliccare sull’immagine a fianco per leggere l’articolo di Andrea Taletti pubblicato da L’Eco di Bergamo.
La vita, un dono reciproco anzi, «Un dono che vale una vita». Questo è lo slogan della serata di sensibilizzazione alla donazione svoltasi a Mornico venerdì, voluta dalla mornicese Elena D’Amico, 55 anni, con la figlia ventiseienne Lisa Simonetti. Elena ha testimoniato la sua ventennale storia di malattia, con la diagnosi rara di mielofibrosi, conclusasi positivamente con il trapianto di midollo, avvenuto nel 2021 agli Ospedali Civili di Brescia, donatole da Lisa. «Lisa mi ha ridato la vita – esordisce Elena –. Nella malattia, io credente, mi sono sempre sentita connessa con Dio.”
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“Domenica scorsa ad Azzano la solidarietà ha incontrato la sostenibilità con la raccolta di lattine a favore di Aido Bergamo. Una significativa iniziativa che ha unito la comunità in un gesto di altruismo e di consapevolezza dell’importanza dell’ambiente.” … “Il progetto dell’Aido «Ogni lattina vale» porta avanti una doppia missione: promuovere la raccolta differenziata e il riciclo e raccogliere fondi destinati a sostenere le attività di sensibilizzazione nelle scuole e tra i giovani, incoraggiandoli a riflettere sull’importanza della donazione creando una rete di consapevolezza che avrà un impatto duraturo nella società.”
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Si è conclusa con successo l’iniziativa «In vetta per il dono della vita», un evento che ha visto i componenti dei gruppi comunali di Aido Bergamo scalare le vette orobiche, portando con sé la coloratissima bandiera con il logo dell’associazione. Un’iniziativa, nata due anni fa per celebrare il 50° anniversario di fondazione del Dob (Donatori organi Bergamo) e poi riproposta visti gli apprezzamenti ricevuti. La partecipazione è stata più che buona: circa 58 i gruppi, con la presenza di oltre 500 persone che hanno scalato quasi tutte le principali cime delle Orobie coprendo un’ampia gamma di difficoltà e permettendo la partecipazione sia degli escursionisti più esperti sia dei semplici appassionati.
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«Trapianto d’organi: da dove siamo partiti e dove vorremmo (forse) arrivare»: l’incontro di venerdì sera, a piazzale Alpini, per Bergamo-Scienza, ha illustrato origini, storia, problemi attuali e presumibilmente venturi, ultime frontiere e prossimi traguardi della tecnica del trapianto di organi. A parlarne, un nefrologo di fama internazionale come il bergamasco Giuseppe Remuzzi, direttore del Mario Negri e membro dell’associazione BergamoScienza; Giorgina Piccoli, del Centre Hospitalier di Le Mans; Michele Colledan, autore di più di duemila trapianti di fegato, già direttore Dipartimento trapianti al «Papa Giovanni XXIII», ora consulente all’Ospedale Pederzoli. Ha moderato Nicola Quadri, Associazione BergamoScienza.
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