«Ci tenevo a eseguire personalmente questo intervento, per chiudere un cerchio e aprirne un altro». Michele Colledan, direttore del Dipartimento insufficienza d’organo e trapianti, parla del trapianto di fegato numero 2mila eseguito all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo. Sabato mattina, con un’operazione durata sette ore e mezzo, una donna di 55 anni ha ricevuto l’organo da un donatore deceduto in Grecia. «È un risultato collettivo, merito non solo mio ma di tutta una squadra, a partire da Bruno Gridelli che avviò questo programma nel 1997»,ci tiene a precisare Colledan. È però, senza dubbio, anche il coronamento della sua carriera professionale, che giunge ora a una tappa decisiva.
Per leggere l’articolo pubblicato da L’Eco di Bergamo a cura di Benedetta Ravizza cliccare sull’immagine a fianco.
“Un piccolo paziente, un grande intervento. Un trapianto triplo e contemporaneo: fegato, intestino e pancreas, ricevuti da un bambino di sei anni. È successo all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo nella giornata di sabato, con una delicatissima operazione durata otto ore, dalle 7,30 alle 15,30. È il racconto di una vita che prosegue grazie al valore della donazione…”.
Questo è l’inizio dell’interessante articolo scritto da Luca Bonzanni per l’Eco di Bergamo. Cliccare sull’immagine a fianco per leggerne il contenuto.
PARTINICO, 3° GRANDE E AMBIZIOSO PROGETTO INTERREGIONALE DI AIDO REGIONE SICILIA E AIDO NAZIONALE, IN OCCASIONE DEL 50ESIMO DI AIDO, CHE COINVOLGE TUTTE LE AIDO DALLA LOMBARDIA ALLA SICILIA, START 1 LUGLIO 2023 DA BERGAMO CON RIENTRO A PARTINICO IL 13 LUGLIO. Michail Speciale , TESTIMONIAL AIDO SICILIA, IN BICI, IN SOLITARIA, RACCOGLIERÀ PER STRADA I CICLISTI CHE VORRANNO CONDIVIDERE CON LUI IL PERCORSO DEL SÌ CHE SALVA VITE UMANE.
Per leggere l’articolo pubblicato da L’Eco di Bergamo cliccare sull’immagine a fianco.
Ranica, BG – La sopravvivenza al trapianto è una sfida globale. Si calcola un tasso del 20% di fallimento del trapianto a lungo termine. Non solo, chi si sottopone al trapianto ha bisogno di assumere farmaci antirigetto per tutta la vita e questo li espone al rischio di infezioni, malattie cardiovascolari e, a un certo punto, anche tumori.
PHOENIX, grazie all’impiego della nanomedicina, si pone l’obiettivo di rivoluzionare la medicina del trapianto sviluppando una nuova forma di immunoterapia che sappia indurre tolleranza: vuol dire che il ricevente imparerà a “tollerare” l’organo come se fosse proprio, senza compromettere l’attività normale del sistema immunitario che ci difende da infezioni e tumori. L’obiettivo non è solo di migliorare la sopravvivenza del trapianto attraverso l’induzione della tolleranza, ma anche di migliorare la qualità di vita dei pazienti, ridurre le liste d’attesa, i costi per i trattamenti medici e alla fine di salvare più vite da noi e in tutto il mondo. Per accedere alla pagina dell’Istituto Mario Negri che introduce il progetto Phoenix cliccare sull’immagine.
Si chiama «Dono» e parla a bambini e ragazzi della bellezza, del valore del dono e della gioia di una vita che rinasce. Alla vigilia della fine dell’anno scolastico, Aido Lombardia ha scelto un approccio completamente nuovo, che sfrutta la tecnologia e la comunicazione, per educare le nuove generazioni alla solidarietà attiva, grazie alla collaborazione di svariate scuole di ogni ordine e grado, coinvolgendo più di 1.600 classi per oltre 33mila studenti solo in Lombardia.
Per continuare a leggere l’articolo pubblicato su L’Eco di Bergamo cliccare sull’immagine a fianco.