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(Roma, 19 aprile 2024) – Si sono concluse oggi a Roma, con un incontro nell’auditorium del Ministero della Salute, in Lungotevere Ripa, le celebrazioni per i 50 anni della fondazione di Aido, iniziate il 26 luglio del 2023 nel giorno esatto dell’anniversario, mezzo secolo fa, a memoria di quando l’informatore farmaceutico di origini friulane, Giorgio Brumat, fece nascere AIDO come sviluppo nazionale della DOB, la Donatori organi Bergamo, sorta un anno e mezzo prima.
Momenti forti dell’appuntamento odierno è stata la doppia presentazione: del libro celebrativo “Cinquant’anni di AIDO, cinquant’anni di Sì” e del nuovo video promozionale con il sottofondo musicale “Un senso” dal famoso brano di Vasco Rossi.
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LUCA BONZANNI
Un sì o un no. Due lettere, un attimo per pronunciarle. Ma da quella scelta, a volte meditata e altre volte invece rapida, dipende anche la vita degli altri. Oltre la retorica c’è la concretezza della donazione di organi: e Bergamo nel 2023 si è classificata al 10° posto in Italia
nell’«indice del dono».
MARIO DOMETTI
Alla Casa del Giovane, ieri, l’assemblea provinciale di Aido Bergamo, presieduta da Angelo Chiari con il supporto del segretario Vincenzo Rudi. Oltre 200 i rappresentanti dei gruppi comunali presenti. Molte le autorità intervenute. La presidente Monica Vescovi ha espresso profonda gratitudine ai membri uscenti del Consiglio provinciale per il loro contributo.
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“È un’apparecchiatura portatile di perfusione cardiaca finora utilizzata in pochissimi centri. «Ci è voluto un anno di preparazione». Alle spalle c’è una preparazione durata circa un anno. L’acquisto del nuovo macchinario, la formazione ad Hannover (Germania), la prova su un modello animale. Poi l’attesa del paziente idoneo, infine un nuovo passo in avanti.”
“A ricevere il cuore, prelevato fuori regione, è stato un 58enne che da circa due anni era assistito con un dispositivo di assistenza ventricolare meccanica (Vad): il paziente ora sta bene, prosegue la degenza in reparto dopo essere stato dimesso dalla Terapia intensiva.”
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“La giovane colpita dal morbo di Wilson: il suo fegato non funzionava più. Trasferita al «Papa Giovanni» ha subìto un trapianto d’urgenza. E poche settimane fa è arrivata seconda a una gara sul ghiaccio.
È una storia di rinascita e di speranza quella di Lucrezia Muretti, 17 anni. È arrivata a un passo dalla morte a causa di una malattia genetica che ignorava di avere, ha subìto un trapianto di fegato e ora è tornata a trionfare nel suo sport preferito, il pattinaggio artistico su ghiaccio…”
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