Ranica, BG – La sopravvivenza al trapianto è una sfida globale. Si calcola un tasso del 20% di fallimento del trapianto a lungo termine. Non solo, chi si sottopone al trapianto ha bisogno di assumere farmaci antirigetto per tutta la vita e questo li espone al rischio di infezioni, malattie cardiovascolari e, a un certo punto, anche tumori.
PHOENIX, grazie all’impiego della nanomedicina, si pone l’obiettivo di rivoluzionare la medicina del trapianto sviluppando una nuova forma di immunoterapia che sappia indurre tolleranza: vuol dire che il ricevente imparerà a “tollerare” l’organo come se fosse proprio, senza compromettere l’attività normale del sistema immunitario che ci difende da infezioni e tumori. L’obiettivo non è solo di migliorare la sopravvivenza del trapianto attraverso l’induzione della tolleranza, ma anche di migliorare la qualità di vita dei pazienti, ridurre le liste d’attesa, i costi per i trattamenti medici e alla fine di salvare più vite da noi e in tutto il mondo. Per accedere alla pagina dell’Istituto Mario Negri che introduce il progetto Phoenix cliccare sull’immagine.
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