“L’età media dei donatori sta salendo per via dell’aumento dell’aspettativa di vita ma soprattutto grazie a una sempre maggiore capacità della rete trapiantologica di utilizzare con successo organi anziani, mantenendo standard qualitativi e di sicurezza molto elevati anche in questo tipo di trapianti”, commenta il direttore del Centro nazionale trapianti Massimo Cardillo. “In particolare, il fegato può mantenere una funzionalità ottimale anche in età molto avanzata e questo consente prelievi anche da persone ultranovantenni.
Purtroppo spesso le persone più anziane sono erroneamente convinte di non poter donare gli organi per ragioni anagrafiche e per questo, al momento del rinnovo della carta d’identità, si astengono o registrano un’opposizione al prelievo: nel 2021 il tasso di opposizione tra gli ultraottantenni si è attestato al 61,7% contro il 31,1% della popolazione generale. “Il caso di Fabriano – conclude Cardillo – è la testimonianza che tutti possono dare il consenso alla donazione degli organi, a prescindere dalla propria età: è importante informare correttamente le persone più anziane, perché anche il loro sì può consentire di salvare la vita di un paziente in attesa di trapianto“.
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