L’operazione è stata realizzata alla fine di novembre 2024 nell’Azienda ospedaliera di Padova dall’equipe del cardiochirurgo Gino Gerosa. Il paziente di 65 anni affetto da una cardiopatia post ischemica, sta bene e tornerà a casa prima di Natale. “È un lavoro di team che riporta Padova al 14 novembre 1985 quando il professor Gallucci fece il primo trapianto in Italia. Nel maggio dell’anno scorso abbiamo realizzato il primo trapianto in Italia da donatore a cuore fermo. Oggi sulla scia delle esperienze del professore Joseph Woo, abbiamo scelto di continuare a far battere il cuore prelevato preservandolo da ischemia da perfusione”. “È una vera e propria rivoluzione perché proteggiamo al meglio il cuore e le aspettative di vita del paziente che lo riceve. Il primo grazie va ai familiari del donatore, poiché senza donazione tutto ciò non sarebbe stato possibile”.
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Come noto su questo sito sono abitualmente pubblicate notizie legate al mondo del dono e le attinenti attività di AIDO, AVIS e ADMO all’interno della Comunità Grassobbiese e Bergamasca. Ma abbiamo deciso di occuparci di una notizia diversa in quanto ci è sembrata decisamente importante e sotto alcuni aspetti sorprendentemente preoccupante.
Caritas Italiana ha pubblicato la ventottesima edizione del Rapporto su povertà ed esclusione sociale in Italia. Oggi in Italia vive in una condizione di povertà assoluta il 9,7% della popolazione, praticamente una persona su dieci. Complessivamente si contano 5 milioni 694mila poveri assoluti, per un totale di oltre 2 milioni 217mila famiglie (l’8,4% dei nuclei).
Il pensiero emerso dalla chiacchierata fatta con il nostro Presidente Everardo Cividini, è l’auspicio che tutte le associazioni presenti a Grassobbio, ma non solo, si prodighino per poter essere di aiuto in questa emergenza. Abbiamo preso ad esempio la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare. Sabato 16 novembre 2024, sono stati raccolti 7.900 tonnellate di alimenti. Hanno partecipato una marea di volontari, all’Iper di Seriate abbiamo incontrato gli Alpini che oltre al loro prezioso contributo sono stati capaci di creare un’atmosfera socievole, simpatica e divertente. Everardo Cividini dice “mettiamoci in gioco noi volontari noi associazioni, possiamo fare la differenza. Costruiamo una rete per il benessere fisico e psichico dei bisognosi, seguendo l’esempio degli alpini, con la faccia e le braccia”.
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Come da tradizione ormai consolidata AIDO con la collaborazione di AVIS e il patrocinio del Comune di Grassobbio organizza gli eventi di fine anno. La serata Gospel si terrà sabato 21 dicembre mentre il veglione di capodanno si terrà il 31 dicembre con ingresso a partire dalle ore 19:00.
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Sette trapianti in sole 24 ore. Il Polo ospedaliero interaziendale trapianti (Poit)dell’azienda ospedaliera San Camillo-Forlanini e dell’istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani segna un primato nella nostra regione. Mai prima d’ora, infatti, si erano eseguiti così tanti trapianti in un solo giorno: 4 reni e 3 fegati, di cui uno suddiviso in due parti autonome (split epatico), consentendo così anche un trapianto pediatrico. Un risultato possibile solo grazie a un lavoro di squadra impeccabile, che ha visto coinvolti chirurghi, anestesisti, infermieri, operatori sociosanitari e tutti i professionisti che, ogni giorno, mettono la loro competenza e passione al servizio dei pazienti.
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«La sua vita è stata segnata dall’insegnamento, con il ruolo di maestro elementare a Grassobbio che ha ricoperto per molti anni, e dall’amore per la scrittura. Era un uomo di pensiero libero, sempre pronto a rielaborare le tradizioni con una visione personale e mai banale». Poeta e narratore, Mazzoleni ha scritto con la stessa passione sia in italiano che in dialetto bergamasco.
La sua scrittura, che si ispirava anche alle laudi medievali, si faceva eco di una spiritualità concreta, radicata nella tradizione ma aperta alla sperimentazione.
Molti sono stati gli scolari di Grassobbio che l’hanno avuto come maestro, chissà quanti hanno compreso il valore del loro insegnante. Si era veramente giovani, alle prime esperienze scolastiche, e forse solo oggi si può realizzare fino in fondo la fortuna di averlo incontrato. Cliccare sull’immagine a fianco per leggere l’articolo di Andrea Taletti pubblicato da L’Eco di Bergamo.